Le parole dell’acqua al PAN di Napoli
 

Il movimento dell’acqua assomiglia alle parole che muovono o che smuovono.

Il “predicato” iniziale cerca una direzione, un senso. 

Il rosso è il sangue, la vita iniziale.

Il blu è il cielo che si specchia e che riconosce una parte di Sè giorno dopo giorno, costruendosi una memoria.

Il verde sono le tensioni biologiche primeve generatrici (raffigurate dalla donna) che cercano di darsi un ordine (il sentiero).

L’epilogo è la sintesi e la cancellazione di tutto ciò che si è creato e che ritorna inesorabilmente all’acqua.

L’opera è un vivente, dove è il semplice moto (reale ed apparente) a dare senso al tempo ed alle cose;  l ‘oblio, dunque, è inevitabile e non può fare altro che cedere l’esperienza vissuta alla sostanza che ne ha permesso il tentativo.